In questi anni si sente parlare sempre più spesso di “apprendimento esperienziale”. Sembra la solita moda educativa, ma in realtà ha radici profonde e risultati concreti. Imparare facendo non è solo uno slogan: è un metodo potente, naturale, e soprattutto efficace per l’apprendimento delle lingue. Ma cos’è davvero? E perché viene usato sempre più nei corsi di inglese, soprattutto per bambini e ragazzi?
1. Teoria in due parole (senza annoiare)
L’apprendimento esperienziale si basa sull’idea che le persone apprendono meglio quando vivono ciò che devono imparare. Non è una scoperta recente: già John Dewey e David Kolb, due grandi pedagogisti del Novecento, ne parlavano.
In pratica, anziché spiegare in classe come si ordina da mangiare in inglese, ti porto in un “finto ristorante” dove tu ordini davvero. Oppure, anziché spiegare la grammatica del passato, ti faccio raccontare un’avventura vissuta il giorno prima. Semplice? Forse. Ma funziona.
2. Perché è ideale per bambini e adolescenti
I ragazzi, si sa, imparano meglio facendo, toccando, sbagliando, giocando. L’esperienza attiva il cervello in modo più completo rispetto alla sola teoria. In particolare:
aumenta la motivazione
migliora la memoria a lungo termine
sviluppa il pensiero critico e la creatività
“Durante il laboratorio di teatro in inglese, mia figlia ha imparato più vocaboli che in 3 mesi di lezione. Ma soprattutto li ha usati.” – commento su un gruppo Facebook educativo.
3. Apprendimento esperienziale nei corsi Travel4Lingua
Nel metodo Travel4Lingua, l’apprendimento esperienziale è centrale. Non ci sono solo lezioni: ci sono laboratori di cucina, giochi di ruolo, progetti creativi, sport, quiz interattivi, cacce al tesoro, storytelling. Tutto viene fatto in inglese, ma soprattutto viene vissuto.
Il risultato? I ragazzi associano l’inglese a un’esperienza positiva, non a un dovere scolastico. E questo cambia tutto.
4. Lo dicono anche le ricerche (e Google Scholar)
Su riviste accademiche e portali come Google Scholar, troviamo tantissimi studi che confermano l’efficacia dell’apprendimento esperienziale nelle lingue:
migliora il parlato e la comprensione
riduce l’ansia linguistica
favorisce l’inclusione e la collaborazione tra pari
E non serve volare a Londra per farlo: anche in Italia si può creare un contesto esperienziale, se il corso è progettato con cura.
5. Non solo per i piccoli: funziona anche per adulti (e aziende)
Anche gli adulti apprendono meglio quando l’inglese è legato a un’attività concreta. Non è un caso che oggi molte aziende scelgano corsi in formula workshop: negoziazioni simulate, presentazioni, role play aziendali. È apprendimento esperienziale anche quello.
Conclusione: se vuoi che tuo figlio (o tu stesso) impari l’inglese davvero, cerca corsi che coinvolgano il corpo, la mente e le emozioni. Perché, come diceva Confucio: “Me lo dici e lo dimentico, me lo mostri e lo ricordo, mi coinvolgi e lo imparo”.