L’estate è sinonimo di relax, sole, tempo libero e… inglese? Sì, se fatto bene. Sempre più famiglie scelgono di iscrivere i propri figli a corsi di inglese estivi, sia in Italia che all’estero. E la domanda che tutti si pongono è: ma funziona davvero? Non è meglio lasciarli riposare? Sul web le opinioni sono tantissime, spesso contrastanti. Alcuni genitori raccontano di esperienze straordinarie, altri temono che sia “troppa scuola”. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Ma una cosa è certa: se ben progettato, un corso estivo può essere una spinta incredibile nell’apprendimento dell’inglese.
1. Perché l’estate è il momento migliore per imparare (davvero)
Durante l’anno scolastico, l’inglese viene spesso affrontato come una materia qualsiasi: esercizi, voti, regole. L’estate, invece, offre un’opportunità unica: imparare senza pressioni, in modo naturale e pratico. Senza compiti, interrogazioni o ansia da prestazione, i ragazzi sono più rilassati e aperti a nuove esperienze.
Sul blog “Genitori Curiosi”, una mamma scrive: “Mia figlia ha imparato più inglese in 2 settimane al campo estivo che in un anno di scuola. Là lo usava per giocare, per chiacchierare, per vivere. Non per essere giudicata.”
2. L’apprendimento esperienziale: il vero segreto dei corsi estivi
Molti corsi estivi moderni non si limitano alle lezioni frontali. Anzi: si basano su esperienze immersive, attività pratiche, giochi, sfide in lingua, laboratori. Questo approccio, chiamato “learning by doing”, è molto efficace, specialmente per i più giovani.
Un esempio? Nei programmi Travel4Lingua i ragazzi imparano l’inglese cucinando, facendo sport, recitando o risolvendo misteri in escape room. Non è solo divertente: è anche memorabile, e la memoria legata all’esperienza è molto più solida di quella legata alla teoria.
3. Inglese estivo in Italia o all’estero? Entrambe le opzioni funzionano
C’è chi preferisce mandare i figli all’estero per un full immersion totale. Altri, magari alla prima esperienza, scelgono campi estivi in Italia con madrelingua inglesi. Entrambe le scelte hanno valore, purché il corso sia strutturato, seguito da professionisti e calibrato sull’età del partecipante.
“La differenza la fa la qualità, non la distanza da casa.” – si legge spesso su forum come Studenti.it o Scambioculturale.
In molti casi, iniziare in Italia è un’ottima palestra, specie se il ragazzo non ha mai dormito fuori o è insicuro con la lingua. L’importante è che l’inglese sia la lingua dominante, anche nelle attività extra.
4. Socialità, autostima e apertura: benefici oltre la lingua
Imparare l’inglese non è solo una questione di lessico e grammatica. I corsi estivi aiutano i ragazzi a socializzare, mettersi in gioco, superare piccoli limiti. Molti genitori raccontano che, dopo l’esperienza estiva, i figli tornano più sicuri di sé, più curiosi, più motivati a continuare a studiare la lingua.
5. Come scegliere il corso giusto?
- Controlla che ci siano insegnanti qualificati e possibilmente madrelingua
- Verifica se è previsto un test iniziale per dividere i gruppi per livello
- Prediligi corsi con attività pratiche e non solo teoria
- Informati sul rapporto numerico educatore/studenti
- Chiedi feedback ad altri genitori
Spoiler finale: l’inglese estivo funziona quando i ragazzi si divertono, non quando sentono di essere “a scuola d’estate”.